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Cristalli Sognanti 4: poesia italiana contemporanea

Questo venerdì alle 17:00 su Fango Radio andrà in onda la quarta puntata del mio programma Cristalli Sognanti, dedicato alla lettura di poesia italiana contemporanea, accompagnata da un sottofondo di musica elettronica. 

Nella puntata precedente ho letto testi scritti da uomini, questa volta leggerò testi scritti da donne e, per la precisione, testi di 

Alessandra Greco (da NT (nessun tempo), Arcipelago Itaca, 2020) 

Simona Cerri Spinelli (da Al centro dei rovesci, Interno Poesia, 2018) 

Francesca Marica (da Concordanze e Approssimazioni, Libreria Editrice, 2019) 

Alessandra Trevisan (da Le spalle al mare, Arcipelago Itaca, 2021) 

Trenta minuti esatti di letteratura e musica. 

Vi ricordo che la puntata, dopo la messa in onda, sarà sempre disponibile in podcast nella pagina della trasmissione (link sopra). 




I nomi coinvolti

I nomi coinvolti è un poemetto di circa cento versi scritto tra il 2013 e il 2014, buona parte dei quali endecasillabi, e rappresenta il risultato di un esperimento condotto attraverso Twitter che prevedeva il rilascio di un verso (un endecasillabo) al giorno, come spiegato qui. Una parte del poemetto è già apparsa su Poetarum Silva, mentre, nella sua interezza, è risultato tra i vincitori del concorso Insanamente 2014, indetto da Fara Editore, e successivamente incluso nel volume antologico del premio Siamo tutti un po' matti. Insanamente 2014 (Fara, 2014). Stilisticamente rappresenta un momento di passaggio tra le modalità di scrittura del mio libro del 2011 Magari in un'ora del pomeriggio (Fara, 2011) e i risultati della mia ricerca poetica presenti in Nei resti del fuoco (Arcipelago Itaca, 2017). Tra il 2014 e il 2016 I nomi coinvolti è stato letto a due voci in più occasioni da me e dalla poetessa e carissima amica Simona Cerri Spinelli. In questo post potete leggere I nomi coinvolti per intero, mentre a questo link potete scaricarne una copia in formato pdf. 


Si apre una raccolta di elementi,
la sedimentazione non è certa:
attraversando una soglia di fibre
resta sul fondo un tono innaturale.

Una stagione di polvere e luce
in piedi per un soffio, per un sibilo:
il bianco aumenta la ripetizione,
un punto dentro al mare di riverbero.

Tutto è stato diviso con un taglio:
un lavoro di impronte sulla pietra
riflesso da una scheggia di calcite.

Il giorno cade, il nome si spegne,
l'aria contiene un luogo di radici
senza generazione, come un vuoto.

Il primo segno della tua vecchiaia:
un pomeriggio immobile, arancione,
un sigillo tentato, quasi innocuo,
salendo verso una definizione
d’identità minore.

Tracce di ferro marcano il terreno:
siamo spariti per un tempo breve
ritornando da luoghi non previsti.

Ricade il seme dell'imperfezione
dentro la consuetudine dei muri:
per una conoscenza della linea
devo passare l'emisfero freddo
rivolto verso gli anni scoperchiati,
fino all'attesa ricompensa d'acqua,
chiuso nel confortevole congegno.

Tutte le insegne sono state esposte,
la luminosità riconosciuta,
il tempo esatto di un'orbita intera
chiude il percorso
senza conversazioni immaginarie.

Guardiamo fuori per sapere il giorno,
non c'è più niente di rinchiuso:
nell'immobilità degli anni luce
le immagini convergono, cambiate.

Il rifugio è invisibile da fuori,
qualcosa nella stanza più lontana
rimanda segni di sostituzione 
un grado sopra il colore di fondo.

Tutti i nomi coinvolti, sulla lingua,
per ascoltare il crepitio dei muri
dentro un'eredità di scalfiture
chiusa dalla durata delle impronte.

Si tratta di frantumi in ogni caso:
il dovere del tempo è una finzione,
deposito di voci,
conforto di macerie.

Uscirne senza segni, senza nodi,
nessuna cura per il desiderio:
il peso ininfluente delle ossa.

Tutto il lavoro per la vita incolume
e per un crollo che avviene in silenzio:
persone inesistenti, liberate,
tracce organiche, come di parole,
un bastione di cocci e terra nera,
preparativi per il terraforming.

Identità pronta alla sparizione
fino a sentirsi bianchi, cancellati:
memoria della mani in dissolvenza,
qualcosa che hai lasciato da bruciare.

Da qui la vista è nuova, cambia il fuoco:
canti della dorsale sottopelle.

Viene alla luce l'era del distacco:
giorni non veri scritti nella pietra,
l'ultimo pomeriggio di pulviscoli
dove non siamo mai nati davvero.

Il folto si interrompe all'improvviso:
il sole impone di chiudere gli occhi
poi si prosegue sotto il cielo aperto
andando incontro a docili rovine,
la corona di carta sulla testa.

Vento ordinario, svuotato di voci:
il luogo afferma la tua estraneità
con ogni movimento degli steli.

La pienezza si compie e muore subito:
nel mondo percepito con le mani
la casa non è stata mai finita.

Ora deve iniziare la discesa
in direzione dell'iridescenza
considerando ogni filo impigliato,
ogni frattura della superficie:
una compiuta costruzione tattile
per raggiungere il termine del vetro,
il punto dove devo scavalcare
in cerca di reliquie trasparenti
per innalzare un altro monumento
alla carne dei sogni e dell'assenza.

Più avanti l'ombra inizia a frammentarsi:
non è previsto rimanerci dentro
ma camminare interamente in luce.

Una distesa di impronte sbiadite
per un avvento simile alla ruggine.

Quello che accade è oltre ciò che vedo:
il sonno delle scorie in sottofondo,
figure riaffiorate per nessuno,
i laconici giorni rovesciati.

Il confine comincia a scomparire
mentre ogni passo si copre di nomi:
fondare altro, perdere i ritorni.

Appare la controparte dei luoghi:
un parallelo di sguardi brevissimi.

Sulla tua forma attuale: congetture.

Non una somiglianza si è spezzata,
ovunque un attributo di esistenza,
come un precipitato,
la vita conferita a ogni millimetro.

Non c'è struttura o semplificazione:
consueta grazia del dimenticare.

L'universo si assaggia con la lingua
ma i tuoi codici cadono più a fondo
e in questa luce tutto è riscritto:
il primo nome ritrovato è un suono,
il nome successivo è la bellezza,
il terzo nome è un giorno che non termina,
il quarto nome è la guerra finita,
il quinto nome è il tuo nome e non cambia,
il sesto nome è il cuore dell‘incendio,
con il settimo nome una chiusura:
il vetro si opacizza nuovamente.

Nel proverbiale lampo di interezza,
nella profondità della vertigine,
ho visto il luogo dove sei adesso
e il materiale emerso è senza fine:
parole per gli oggetti che hai sfiorato,
il tempo tra il tuo indice e il mio nome.

Nella fotografia sei lontanissima:
il tono dei tuoi sogni è il paesaggio
mentre ritorna il sangue. 

Come sempre 
rinascerai da un frammento invisibile
passandomi attraverso senza attrito.

Non è più il giorno l'unità di tempo:
riformulare da capo i rituali
per ogni componente della polvere,
descrivere le impronte digitali,
una insignificante nudità,
la mia migliore opinione di te
dentro agli spazi del nostro coincidere.

Registro ciascun segno sulla pelle:
la rifrazione non accade più,
l'altra immagine prende il sopravvento.


Lirica in/familiare: poesie in mostra

Direttamente dalla homepage del Centro di Cultura Contemporanera di Palazzo Strozzi:




Giovedì 26 giugno, ore 21.00
CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze
Ingresso libero

EVENTO SPECIALE / Lirica in/familiare: poesie in mostra

Un gruppo di giovani poeti coordinati dalla poetessa Elisa Biagini sono i protagonisti di uno speciale percorso all’interno della mostra Questioni di famiglia (fino al 20 luglio, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze). Ispirandosi alle opere della mostra, Beatrice Ciabini, Simona Cerri Spinelli, Hilde March, Valerio Orlandini e Davide Valecchi hanno scritto alcuni componimenti poetici che verranno letti all’interno di una speciale visita del percorso espositivo.
Soffermandosi di sala in sala, verranno letti i testi che creeranno originali e suggestivi nuovi punti di vista sulle opere della mostra.

Inediti per "Questioni di famiglia"

Le poesie che seguono sono ispirate al lavoro degli artisti Trish MorrisseyJim Campbell e Nan Goldin, presenti fino al 20 luglio prossimo all'interno della mostra Questioni di Famiglia presso il Centro di Cultura Contemporanea (CCC) di Palazzo Strozzi a Firenze. Le opere esposte ed il concetto cardine della mostra sono stati il cuore degli ultimi mesi di indagine di un laboratorio di ricerca in scrittura poetica cooordinato da Elisa Biagini e che comprende, oltre al sottoscritto, anche i poeti Simona Cerri SpinelliBeatrice CiabiniSophie CurzonHilde March e Valerio Orlandini. I testi prodotti saranno letti dai poeti  del laboratorio Giovedì 26 giugno, dalle 21:00, proprio all'interno della mostra stessa. Rimando ad un post successivo per tutti i dettagli.



(Jim Campbell)
La struttura del ricordo
è scoperchiata:
ogni punto di luce
contiene la singola parte
e un’immagine intera.

Il fotogramma esatto
del tuo corpo nel suo tempo
si scompone, si ricompone,
ritornando uguale
a se stesso.


(Nan Goldin)
Dentro la fotografia
sei lontanissima:
nel proverbiale lampo di interezza
il materiale emerso è senza fine.

Una parola per ogni oggetto
che hai sfiorato
nel tempo tra il tuo indice
e il mio nome.




(Trish Morrissey)
La nostra sostituzione è terminata:
quello che eravamo
è una serie di segni
lasciati sulla terra smossa
solo il tempo del passaggio
di persone o animali.

Dentro la familiare rifrazione
cede il confine della sicurezza:
l’altra immagine
prende il sopravvento
e ci assomiglia
perfettamente.


LA POETICA DEL CORPO & IL CORPO POETICO | ATTO TERZO | TORINO

LA POETICA DEL CORPO & IL CORPO POETICO
A CURA DEL COLLETTIVO WSF in collaborazione con Silvia Rosa, Salvatore Sblando e Libreria Belgravia.

Nel mese di Marzo 2014 presso la Libreria Belgravia in Via Vicoforte 14/d, si svolgerà la terza tappa de “La poetica del corpo & Il corpo poetico”.
Il programma prevede una mostra fotografica-artistica in esposizione dal 29 marzo al 24 aprile; Vernissage, Reading Poetico e con intermezzi di videoproiezioni in data 29 marzo 2014 dalle ore 18 alle 22.

29 marzo – 23 aprile 2014
Mostra fotografica collettiva di: Gianguido Oggeri Breda, Paola Cominato,Alex Gallo, Eliana D. Langiu, Donatella D’Angelo&Josè Lasheras, Andrea LaRoux, Isabella Sommati e Cristina Rizzi Guelfi.

29 marzo
Reading di: Lucianna Argentino, Fabio Bosco, Romina Capo, Eliana Deborah Langiu, Sebastiano A. Patanè Ferro, Silvia Rosa, Salvatore Sblando, Davide Valecchi&Simona Cerri Spinelli

Videoproiezioni: Isabella Sommati – Paola Mischiatti – Esther Messina – Maria Felix Korporal – Andrea LaRoux – Paola Cominato


Per info: collettivowsf@gmail.com

ControVERSI

ControVERSI
10 luglio 2013

reading/sonorizzazione

Lettura dei testi prodotti in un anno di lavoro all'interno del laboratorio di scrittura di Elisa Biagini: testi animati da fili conduttori diversi ma tutti in qualche modo legati alle arti visive.

con:
Beatrice Ciabini
Simona Cerri Spinelli
Hilde March
Valerio Orlandini
Davide Valecchi

Alla lettura si affiancherà una sonorizzazione esclusiva a opera di due progetti di musica ambient / elettronica attivi da anni nel panorama della sperimentazione italiana e internazionale, entrambi dediti a una ricerca sonora tra il detto e non detto, a cavallo tra sintetizzatori e field recordings, tra musica e poesia: Aal e Symbiosis.

[ AAL http://aalmusic.bandcamp.com/ ]
[ SYMBIOSIS http://symbiosis.altervista.org/ ]

Prato - Lizard Park
(via Albertesca, zona Jolo)
ore 20:00
ingresso gratuito




La nostra idea di bellezza - CCC Strozzina - 20 giugno 2013

reading poetico di testi ispirati alla mostra Un'idea di bellezza.

con:
Hilde March, Beatrice Ciabini, Simona Cerri Spinelli, Davide Valecchi, Valerio Orlandini 

presenta: 
Elisa Biagini

20 giugno 2013
ore 20.30
Centro per la Cultura di Contemporanea (CCC) di  Palazzo Strozzi (Strozzina)
piazza Strozzi, Firenze
ingresso gratuito

(fotogramma tratto dall'installazione VB66, di Vanessa Beecroft, una degli otto artisti esposti)






LUCE PRIGIONIERA. 10 ANNI DOPO





Lettura poetica di testi ispirati alla mostra fotografica Luce Prigioniera. 10 anni dopo che ripropone le immagini scattate nell'ex carcere delle Murate nel 2001.

Con i poeti dei laboratori di Elisa Biagini: Paola Ballerini, Simona Cerri Spinelli, Beatrice Ciabini, Chiara Micol Degl’Innocenti, Andrea Gigli, Katia Ferri, Liliana Grueff, Hilde March, Iacopo Ninni, Valerio Orlandini, Brenda Porster, Marco Simonelli, Eva Taylor, Davide Valecchi, Annarita Zacchi e Stefania Zampiga.

h 17:00
Caffè Letterario Le Murate (Firenze) 
Piazza delle Murate Firenze | 055 23 46 872 | caffeletterario@lemurate.it
(ingresso gratuito)