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Cristalli Sognanti

Venerdì 24 giugno, dalle 15:00 alle 16:00, sulle frequenze di Fango Radio (https://www.fangoradio.com/), va in onda l'ultima puntata della stagione della mia trasmissione Cristalli Sognanti

Terza e ultima parte dedicata alla narrativa breve di Theodore Sturgeon, con due racconti bellissimi molto diversi l'uno dall'altro: Via da casa (A Way Home, 1955) e L'ultima risata (Special Aptitude, 1955): il primo malinconico, straniante, sospeso e carico di domande la cui risposta è solo suggerita; il secondo apparentemente leggero ma umanamente profondo e denso, come sempre nella scrittura di questo gigante del Novecento. 

Per la musica si va sul sicuro, con due classici senza tempo, dischi che amo alla follia: Irrlicht di Klaus Schulze e Apollo di Brian Eno.

La trasmissione ritorna a settembre con un nuona formula. 




Cristalli Sognanti - puntata 13

Venerdì 29 aprile 2022, dalle 15:00 alle 16:00, su Fangoradio, andrà in onda la tredicesima puntata del mio programma radiofonico Cristalli Sognanti

La puntata (così come le due successive) saranno dedicata allo scrittore che dà il nome al programma, Theodore Sturgeon, autore di The dreaming jewels (in italiano Cristalli Sognanti, appunto), romanzo di fantascienza del 1950.

Per una serie di tre puntate, quindi, saranno letti racconti tratti dalle antologie Orbite Perdute, Luci e Nebbie, Medusa e altri deiSemi di Stelle, uscite in Italia per la collana Urania Mondadori. Nelle mie intenzioni è un omaggio a un grande scrittore che non può assolutamente essere relegato al solo ambito fantascientifico (e l'edizione Adelphi di Cristalli Sognanti lo testimonia, se mai ce ne fosse stato il bisogno).

Ad accompagnare la lettura dei racconti di Sturgeon ci sarà una selezione di musiche tratte dalla netlablel plus timbre, che da alcuni anni mette a disposizione lavori notevoli dedicati essenzialmente alla sperimentazione e all'improvvisazione in vari ambiti musicali.






Cristalli Sognanti - Puntata 12

Venerdì 1 aprile 2022, dalle 15:00 alle 16:00, su Fangoradio, andrà in onda la dodicesima puntata del mio programma radiofonico Cristalli Sognanti

Una puntata dedicata a uno scrittore italiano del Novecento, Arturio Loria (1902-1957), che si è dedicato alla forma racconto (ma non solo) con risultati davvero superbi, almeno a mio parere. 

Come scrive Marco Marchi in questo bell'articolo
[...] l’importanza dell’anomalo scrittore solariano, fiorentino d’adozione, Arturo Loria (si pronuncia Lòria e non Lorìa come purtroppo spesso si sente) è indubbia: un Maestro – senza paura di esagerare – del racconto italiano novecentesco [...]. un autore civilmente inutilizzabile, esibitamente fuori del tempo e delle sue cronache, contratto, tragicamente lirico e differito, dedito ad altre vite, tanto da far pensare a Schlegel – «Come una piccola opera d’arte, un frammento deve essere totalmente staccato dal mondo circostante, e chiuso su se stesso come un istrice» –, o al testo stesso di tipo poetico secondo Derrida: «chiuso a riccio, irto di spine, vulnerabile e pericoloso, calcolatore e inetto (si espone all’incidente proprio perché, sentendo il pericolo sull’autostrada, si appallottola)».

Ad accompagnare la lettura dei racconti di Loria ci sarà la musica di un progetto inglese, evolvermn, nom de plume di un artista solista capace di spaziare tra varie modalità della musica ambient, dal drone, al lo-fi, alla synth music alla elettroacustica, senza mai far venir meno una decisa vena malinconica ed emotiva, un senso di distanza, desiderio e irraggiungibilità che è proprio della migliore musica elettronica d'ambiente.






Cristalli Sognanti - puntata 11

Venerdì 4 marzo 2022, dalle 15:00 alle 16:00, su Fangoradio, andrà in onda l'undicesima puntata del mio programma radiofonico Cristalli Sognanti

Una puntata dedicata a uno scrittore italiano che non scrive più e che forse non molti ricordano, Marco Papa

Classe 1955, di Roma, è autore di libri di prosa stralunata e originale, a metà strada tra "nonsense e allucinazione", come riportava la quarta di copertina del suo romanzo Le nozze (Theoria, 1990) e di una manciata di raccolte poetiche. Ha pubblicato da metà anni '80 agli anni '90 e poi è sparito. Ho poi saputo da chi lo conosce che ha scelto di non pubblicare più. Me ne dolgo ma rispetto la sua scelta.

Ricordo che incontrai per caso un suo libro, Le Birre Sonnambule (Theoria, 1986), quando avevo venti anni, e me ne innamorai. Un suo racconto fu incluso anche nella bella antologia Italiana – Antologia dei nuovi narratori (Oscar Mondadori, 1991), insieme a nomi che poi sono diventati celebri (Albinati, De Luca, Lodoli, Veronesi, Tondelli, Cacucci, Mari e altri), per cui immaginavo per lui un futuro radioso nelle patrie lettere. Così non è stato, ma ci sono rimasti comunque un pugno di libri davvero supendi che meriterebbero adeguata ristampa.

Durante la puntata leggerò per intero Animalario (Theoria, 1987), un bestiario del tutto sui generis.

Il sottofondo musicale ospiterà il disco Kapnos, del collettivo meerkat, ensemble estemporaneo di musicisti elettronici sperimentali (tra cui il sottoscritto), radunati attorno a un concept ideato da Maurizio Bianchi MB e Matteo Uggeri (Sparkle In Grey) e un estratto da un libro scritto in automatico che il cuore non comprende del duo Logoplasm (Paolo Ippoliti e Laura Lovreglio), con i quali ho spesso collaborato e condiviso molte cose. Tra l'altro è grazie a Paolo che il mio progetto almost automatic landscapes ha visto la luce, alla fine del 2001, grazie all'etichetta s'agita recordings, fondata da lui proprio allo scopo di pubblicare un mio lavoro.






La magia delle parole a Rimini

Per chi sarà a Rimini questo sabato ci sarà la possibilità di assistere a La magia delle parole... una rassegna di letteratura, poesia e molto altro, a cura di Alessandro Ramberti, con il patrocinio del Comune di Rimini. Il tutto si svolgerà presso la Sala Arazzi del Museo della Città, via Tonini, 1, dalle 15:00 in poi. Ci sarò anche io e leggerò qualche testo dalla mia ultima raccolta di poesie La strada del nutrimento (Fara Editore). Trovate tutte le informazioni su orari, luogo e partecipanti qui: https://narrabilando.blogspot.com/2021/11/la-magia-delle-parole-rimini-18.html e nelle immagini qui sotto.




una poesia inedita

in una vita è novembre
nel primo pomeriggio è ancora caldo
nel cortile della scuola
la terra chiara alzata dal pallone
contiene minerali luminosi
e sale piano e fa un velo se guardo
fermandomi per meno di un secondo
le finestre aperte all’ora di pranzo
per cambiare aria

il desiderio risalito qui
è avere un posto fatto con la pietra
che ha generato quella stessa terra
un seme rimasto inerte
che finalmente si muove e prende vita
benché nessuno avesse scommesso
sulla presenza dell’acqua

(novembre 2021)  



una poesia inedita

Sono il corpo se un riflesso di calcite  
brilla in un angolo d'asfalto  
e ferma un grumo nel mio petto? 

Sono il corpo se tengo in braccio 
le tue ossa dopo l’esumazione 
e salendo le scale sento la tua voce? 

Sono il corpo se la presenza di Giove stasera 
benché dietro a una foschia che lo sfuoca 
basta da sola a illuminarci? 

Dove siamo un cerchio nell’acqua  
l’increspatura si calma fino a spianarsi. 
Il cerchio è acqua solamente. 

Senza corpo  
senza morire 
senza tornare 
Senza partire. 



una poesia inedita

oggi c'è il cielo
lo tengo in vista
alzando gli occhi ogni tanto
per non sbagliare passo
poi mi abituo
non ho bisogno di sapere dove vado
continuo a seguire le nuvole
che sono proprio nuvole e non ricordi
- o proiezioni o poesia -
mentre è caldo mentre è giugno
e mi sento chiamare da un insetto
che mi riconosce prima di ripartire

(giugno 2021)



Magari in un’ora del pomeriggio - II*

Magari in un’ora del pomeriggio
proprio nel luogo dove ti credevo
il sole rende dolce anche la pietra
entrando in risonanza con il sangue
che mi conferma vivo ma confonde
il tuo confine che non è più a fuoco.

Dalla tua fronte qualcuno cancella
una lettera sola, pochi passi
e la tua storia non ha consistenza
mentre il tuo nome gira nell’aria
visibile soltanto quando filtra
la luce dalle persiane socchiuse
dentro la stanza dove sono stato
sempre fin dall’inizio.

(2018)

*poesia inedita  - seconda e conclusiva parte di un altro testo che dava il titolo al mio libro del 2011 uscito per Fara Editore. Qui i dettagli)



Una poesia inedita

È stato durante un'estate meccanica,
quando un'impressione del sole
per qualche giorno inganna il freddo,
che siamo diventati trasparenti.

Con l'acqua e il tempo la nostra casa è morta:
non ci vedono più neanche gli animali
venuti a ripararsi fra le pietre.

Ti chiedo in che anno siamo.
Mi rispondi dopo un piccolo pensiero:
"Molto dopo".


RECENSIONE: Marco Papa "Le Nozze" (Theoria, 1990)

Da alcuni anni ho un account su anobii, che utilizzo principalmente per catalogare i miei libri. Ogni tanto mi diverto anche a scrivere recensioni. Si tratta quasi sempre di recensioni di libri non propriamente notissimi, a volte addirittura sconosciuti. A oggi ne ho accumulate oltre 150 e ho pensato che potrebbe essere una buona idea riproporre le migliori qui e in altri social che frequento. Si tratta di recensioni non canoniche e senza pretesa di critica letteraria, ma condotte quasi sempre sull'onda emotiva che la lettura ha suscitato in me. La prima recensione è dedicata a un libro quasi dimenticato di uno scrittore quasi altrettanto dimenticato, Marco Papa.

Marco Papa Le Nozze (Roma, Theoria, 1990)


RECENSIONE: 
Questo è un grande libro e Marco Papa (1955) è un grande scrittore. Fa male sapere che oggi è praticamente uno sconosciuto e che, a giudicare dalla sua bibliografia, ha anche smesso di scrivere, o perlomeno ha smesso di pubblicare. Il che equivale a una tragedia per la letteratura italiana. Molti anni fa fui molto colpito dal suo romanzo di esordio Le birre sonnambule (1986), una potentissima dichiarazione​ di stile che mi fece capire da subito di trovarmi di fronte ad una scrittura di rara forza e personalità: un connubio di sogno, follia, lucidissime, abbacinanti visioni e insieme un feroce atto di guerra contro il realismo letterario. Oggi leggo il secondo romanzo di Papa, (uscito nel 1990) e più di venti anni dopo il mio primo incontro con lo scrittore ritrovo quelle stesse modalità rafforzate, schiarite, completamente a fuoco: ciò che si intravedeva in potenza in Le birre sonnambule in questo Le nozze è completamente dispiegato, maturo. Le nozze è un romanzo declinato in cinque racconti ipnotici, circolari, ossessivi, disturbanti, onirici, folli, teneri e commoventi che mettono in scena una galleria di personaggi in disperata ricerca di una identità, di uno scopo, di un appiglio per aggrapparsi ad una realtà che è sogno, incubo o solo fantasia di una mente rimasta confinata ad un'infanzia interminabile. E in mezzo a questa incessante ricerca, a questo costante naufragio dove niente è come sembra la scrittura di Marco Papa fiorisce e cresce come una sinfonia dolcissima e stridente allo stesso tempo. È evidente l'influenza del Beckett della Trilogia e soprattutto del magistrale Film, citato scopertamente in una scena dove il protagonista vede se stesso come un grande occhio. Ma Papa è lontano dalla gelida e chirurgica scrittura dell'irlandese: l'influenza è una questione di temi e d'impianto generale, non di sostanza. La sostanza della scrittura di Papa è sommamente emotiva, si nutre di simboli, archetipi familiari e quindi di materiali di pertinenza psicoanalitica (non ho verificato in maniera approfondita ma d'istinto direi che il riferimento è Lacan) per stravolgerli e farci dubitare perfino di noi stessi. Da riscoprire, assolutamente. Marco Papa dove sei?

La recensione è leggibile anche su anobii a questo link 

Un esempio della prosa di Marco Papa da Le Nozze è leggibile qui:

PER APPROFONDIRE:

BIBLIOGRAFIA di Marco Papa


Tentativi in prosa - 02

Il mondo sotterraneo cominciava a Marina di Cecina. Per la precisione cominciava sotto a un cespuglio di lauro all'angolo tra via Carmagnola e viale della Repubblica, da dove passavamo ogni mattina per andare in spiaggia. Nel 1983, per il mese di agosto, i miei genitori avevano preso in affitto un appartamento al piano terra di una palazzina in una via secondaria, rinfrescata dall'ombra di grandi pini marittimi, con un modesto giardino dotato di dondolo e vecchi giocattoli scoloriti sparsi tra l’erba e la ghiaia. Ogni mattina mi tiravo fuori dai sogni, quando mia madre veniva a svegliarmi scostando la tenda e in un misto di eccitazione e timore, rivolgendo lo sguardo alla luce che penetrava dalla finestra, trattenevo nel petto un grumo di vuoto che si allargava fino a comprendermi interamente e che mi faceva sentire neutro, trasparente, senza identità né storia, in attesa di essere riempito dagli eventi del giorno. Dopo la colazione mi attendeva l’incontro con quell'angolo che mi spaventava ma a cui non potevo fare a meno di pensare continuamente. La processione per raggiungere la spiaggia era un percorso fisso e immutabile le cui stazioni comprendevano il fornaio, il fruttivendolo, l’edicola, il giardino di una casa dove un cane lupo ci abbaiava contro da dietro un’inferriata e infine, poco prima di svoltare sul viale che ci avrebbe condotto al mare, il mio angolo tanto temuto e tanto desiderato. Sotto al cespuglio di lauro si apriva uno spazio nero che sembrava non avere fondo, dentro al quale non era possibile scorgere niente a parte un guanto giallo che sbucava fuori toccando con le dita il margine dell’asfalto. Per un mese intero sono passato da lì senza riuscire a trovare il coraggio di chiedere ai miei genitori “cosa c’è là sotto?” e senza neanche riuscire a chinarmi per osservare meglio. La mattina del 31 agosto, un giorno prima di tornare a casa, venne a trovarmi il mio amico K. Lui e la sua mamma arrivarono presto, mentre stavamo facendo colazione, pronti per trascorrere l’ultimo giorno di mare insieme a noi. Mentre passavamo accanto al mio cespuglio, K mi toccò il braccio per farmi segno di fermarmi e senza che io gli avessi detto niente mi indicò la voragine nera e mi disse quasi sottovoce: “Il mondo sotterraneo comincia da lì”. 


Tentativi in prosa - 01

Da oggi e con cadenza non regolare inizio a pubblicare i frammenti prosastici che negli anni si sono accumulati nel mio cassetto virtuale.

01
Il posto dove moriremo è l’appartamento al primo piano di una palazzina costruita dopo la guerra, in angolo tra la statale e una strada senza sfondo che arriva fino al fiume, fiancheggiata da mura prive di finestre. Sull'asfalto docile il muschio è colorato e nelle crepe si vedono affiorare i filamenti dei fulminanti esplosi. Di sopra in una stanza molto fonda e sempre in penombra il pavimento di travertino lucido è ricoperto da una collezione di modellini d’auto in scala 1/24. Gianni mi offre la macchina della polizia. Ti guardo per cercare l’approvazione dei tuoi occhi. Il regalo è troppo importante per accettarlo, meglio rimettere tutto a posto. La portafinestra conduce su una terrazza ma l’avvolgibile non è più stato mosso da anni, fermato nel punto esatto in cui tutti i fori risultano aperti per lasciare entrare la luce. Il pomeriggio della domenica non finisce mai. In sala da pranzo parlano di scuola e di materie da recuperare. L’anno è il 1983. 




Coppia d'autori

Sabato 3 giugno presso la Biblioteca Comunale di Dicomano (FI) presenterò la mia ultima raccolta di versi Nei resti del fuoco (Arcipelago Itaca, 2017) in dialogo con Giacomo De Bastiani che a sua volta presenterà il suo romanzo L'aiuto becchino.

Per l'occasione Nei resti del fuoco sarà in vendita ad un prezzo speciale e chi lo vorrà potrà averlo con dedica personalizzata.

Per cui, come si suol dire: intervenite numerosi.


COPPIA D'AUTORI

Davide Valecchi e Giacomo De Bastiani

Sabato 3 giugno 2017
ore 17:30
Biblioteca Comunale
Piazza della Repubblica, 9/10
Dicomano (FI)

ingresso gratuito