Non ho più intenzione di seguirti

But I will not follow you to the sealine
(Steve Kilbey)

Non ho più intenzione di seguirti,
ora,
anche se non sei altro che la voce
di un primo sole bianco e remoto.

I percorsi attraverso le stagioni
non sono mai stati chiari o brevi
ma nel rumore di fondo
dove ti ho avvertito sempre
si apre un vuoto che non conoscevo.


[anche qui: http://fiabesca.blogspot.it/2012/06/sulle-orme-di-hansel-e-gretel-prima.html. Questa poesia è stata inclusa nel volume Di là dal bosco (Le Voci della Luna, Sasso Marconi, 2012). Maggiori informazioni qui: http://davidevalecchi.blogspot.it/2012/12/di-la-dal-bosco-il-libro-delle-fiabe.html]

Riporsi per la notte ha un altro peso


Riporsi per la notte ha un altro peso
dopo i giorni del bosco
se i nomi passati sotto silenzio
diventano parole conosciute.

Ricevuti i nostri passi i sentieri
saranno in vista come argine
al dissolversi dei luoghi
dove restare definiti.

Uno sguardo che comprendeva dune di galestro


(da: Scrivere per il futuro ai tempi delle nuvole informatiche, Fara Editore, Rimini, 2012)

Uno sguardo che comprendeva dune di galestro
e un orizzonte di asfalto in preda all'erosione
- oltre a minuscoli detriti di carta di giornale
rimasti alla base degli steli,
mai volati via -
fu l’innesco e non la cura,
dentro un pomeriggio quasi finito,
mai finito.

La disintegrazione continua ad avvenire senza soste
al livello più basso delle cose,
dove in fondo alla trama dei suoni
quasi inavvertito e fisso
un frammento di rumore bianco
non aumenta e non diminuisce:
rimane.

Aprile

(da: Scrivere per il futuro ai tempi delle nuvole informatiche, Fara Editore, Rimini, 2012)

E’ sufficiente questa luce a credere scritto
qualcosa che non è mai accaduto:
per il modo in cui tutto appare agli occhi
mentre tenerli aperti è difficile
se anche il vento sottolinea distanze
non incolmabili e volano nell’aria,
come al solito,
oggetti così leggeri
da non posarsi mai a terra.

Luogo di parole è anche il salire verso l'alto
dei campi non più coltivati,
dove tonalità di verde e giallo vibrano non predette,
in comunione con qualcosa che mi sfugge solo in parte
e per il resto porta il tuo nome.