aal: in luce

In luce è un disco uscito a nome aal nel 2003, per la S'agita recordings di Paolo Ippoliti e Laura Lovreglio (Logoplasm). Esaurito da molto tempo, è adesso nuovamente disponibile per il download in vari formati ad alta qualità, su bandcamp: gratis inserendo 0 come cifra da pagare oppure pagabile qualsiasi cifra si ritenga opportuna. Tutti i brani possono essere ascoltati attraverso il lettore qui sotto.
Due parole sul disco: è stato composto e registrato tra la fine del 2002 e la primavera del 2003 usando principalmente sintetizzatori (suonati e non programmati), banchi di effetti digitali, campionatore e l'aggiunta di field recordings. La fonte di ispirazione principale, come si capisce anche dal titolo, è la luce. Sono sempre stato affascinato dalla luce solare e dal modo in cui i suoi cambi di intensità e colore, nell'arco di una giornata, siano capaci di innescare un mutamento anche nella natura degli oggetti, dei pensieri e delle percezioni che la luce tocca. Insieme a disc1 e inherited and partially transmitted (registrati nel 2001 ma usciti in forma ufficiale per Afe records nel 2004), si tratta del disco più affine al genere ambient tra tutti quelli che ho realizzato. Il giornalista Mario Biserni (aka eterogenio), recensendo questo disco per Blow Up, nel 2003, chiamava in causa l'influenza, e non sbagliava, di Brian Eno. Periodo Apollo, aggiungo io.

Il ronzio della cabina elettrica

Il ronzio della cabina elettrica
ai piedi dello sterrato
arriva come un presagio del freddo
quando le macchine non ce la fanno
e bisogna lasciarle in fondo per risalire a piedi.

Di solito siamo alla fine dell’estate
e accolgo il contrattempo come un pretesto
per fissare lo sguardo sui margini stradali
dove nella ghiaia si vedono a volte
piccole monete incrostate di terra
più rare dei pezzi di filo bicolore
o delle lenticole rosse in materiale plastico:
a monte alcune case non sono state finite.

aal: the secret sharer

Questo brano è stato composto originariamente nel 2001 come titletrack di un album a nome diagonal chains (nom de plume che ho usato in passato per produzioni elettroniche e industrial). Ri-arrangiato per essere suonato con un nuovo set di strumenti analogici e digitali è stato incluso nel live set dei Downward Design Research ma suonato dal vivo una volta soltanto (per la precisione al Keller Platz di Prato). Tornato nelle mie mani ne ho realizzata una versione nuova in modo da poterlo eseguire dal vivo durante le mie apparizioni soliste come aal. In ogni caso il destino di questo brano è quello di evolversi perché al momento fa parte di un nuovo progetto musicale che vede coinvolti il sottoscritto e Luigi Maria Mennella  (F.ormal L.ogic D.ecay, En Velours Noir, Furvus). L'ispirazione (e il titolo) vengono da un bellissimo romanzo breve di Robert Silverberg (ne è stato tratto anche un audiolibro che consiglio vivamente), a sua volta concepito come "traduzione" in chiave fantascientifica del classico di Joseph Conrad dallo stesso titolo. 
I suoni provengono da: Acces Virus TI, Clavia Nord Drum, Akai MPC 1000 (contenente banchi di suoni rigorosamente originali). Enjoy.