Il disco uscirà a breve per selenophonia, non-etichetta gestita da Luigi Maria Mennella (aka Furvus, En Velours Noir, F.ormal L.ogic D.ecay) e dedicata a piccole produzioni di assoluta qualità, dove la stessa cura applicata alle proposte sonore viene dedicata ad ogni aspetto del packaging e dell'artwork. Una filosofia che si sposa in pieno con la natura delle mie produzioni a nome aal.
Il titolo a season of dust (una stagione di polvere) è un esplicito riferimento a due parole-cardine della ricerca poetica che ho condotto a partire dal 1993 e che è testimoniata dal mio libro Magari in un'ora del pomeriggio. La scelta di utilizzarle ha il valore di un sigillo: una stagione fruttuosa e lunga si conclude definitivamente. Musicalmente parlando si tratterà di un'evoluzione di temi e sonorità i cui semi sono stati piantati in dischi come in luce (2003) e oggi ho indossato la tua mancanza (2005) (ascoltabili interamente nei player qui sotto) ma che attraverso gli anni si sono evoluti verso una forma, a mio parere, più coesa e focalizzata, più melodica, in un certo senso. Le influenze sono molteplici e servono qui solo per offrire alcuni generici punti di riferimento a chi non sia familiare con questo tipo di sonorità: drone, ambient, cosmic, experimental, glitch. Manca un'influenza che non ho mai omesso in passato ma che sento ormai superata e non più necessaria: field recordings. Al di là dei confini di genere, degli incasellamenti e delle classificazioni il mio fine ultimo è e resterà sempre quello di fare musica. Con tutto quello che ne consegue.