DIO)))DRONE vol.0 è una compilation online gratuitamente scaricabile che comprende il meglio della scena drone/ambient/experimental toscana. La mia partecipazione è doppia: sono presente con un brano del progetto aal e con un brano dei Downward Design Research. Qui sotto trovate i link diretti ai brani di aal, Downward Design Research e alla compilation intera. Enjoy.
Questi i progetti coinvolti:
XO
WH†P ME
HOLY HOLE
VALERIO ORLANDINI
NAOTODATE & FP
BAD GIRL
AAL
NORV
DOWNWARD DESIGN RESEARCH
F.ORMAL L.OGIC D.ECAY
NàRESH RAN
Ho seguito il solco tracciato*
Ho seguito il solco tracciato
nel verso della luce,
dove lo sguardo converge.
Il tentativo di assegnare suoni
e movimenti ai luoghi
ha confini incerti,
assediati da parole
incise sulle pareti
e teorie di immagini appese.
Resta un tono di voci sedimentate
ovunque, qui,
che si ascoltano
nonostante la luce.
nel verso della luce,
dove lo sguardo converge.
Il tentativo di assegnare suoni
e movimenti ai luoghi
ha confini incerti,
assediati da parole
incise sulle pareti
e teorie di immagini appese.
Resta un tono di voci sedimentate
ovunque, qui,
che si ascoltano
nonostante la luce.
foto di Gianluca Maver (http://www.gianlucamaver.com/)
*la poesia è ispirata alla mostra Luce Prigioniera. 10 anni dopo e in particolare alle fotografie di Gianluca Maver. Maggiori informazioni nel post precedente.
LUCE PRIGIONIERA. 10 ANNI DOPO
Lettura poetica di testi ispirati alla mostra fotografica Luce Prigioniera. 10 anni dopo che ripropone le immagini scattate nell'ex carcere delle Murate nel 2001.
Con i poeti dei laboratori di Elisa Biagini: Paola Ballerini, Simona Cerri Spinelli, Beatrice Ciabini, Chiara Micol Degl’Innocenti, Andrea Gigli, Katia Ferri, Liliana Grueff, Hilde March, Iacopo Ninni, Valerio Orlandini, Brenda Porster, Marco Simonelli, Eva Taylor, Davide Valecchi, Annarita Zacchi e Stefania Zampiga.
h 17:00
Caffè Letterario Le Murate (Firenze)
Piazza delle Murate Firenze | 055 23 46 872 | caffeletterario@lemurate.it
(ingresso gratuito)
Di là dal bosco - il libro delle Fiabe
Esce in questi giorni per i tipi de Le Voci della Luna (Sasso Marconi) il volume Di là dal bosco, che raccoglie 20 riscritture/riletture da parte di scrittori e poeti contemporanei di altrettante fiabe che fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo. Il libro è la testimonianza di un progetto pensato e curato da Francesca Matteoni, che ce ne parla in questo breve estratto dalla sua prefazione:
[...] da sempre innamorata dell’universo fiabico ho deciso, nell’anno che celebra il bicentenario di quel primo volume di ottantasei fiabe a firma dei Fratelli Grimm, di coinvolgere scrittori e blogger in un esperimento online, aprendo, circa un anno fa, il blog Fiabe e chiedendo ad ognuno di ripercorrere tramite l’esperienza personale una fiaba, classica o proveniente dalla tradizione locale.
Questa è la lista delle fiabe e degli autori:
I musicanti di Brema di Azzurra D'Agostino, Scarpette rosse di Marilena Renda, Hansel e Gretel di Francesca Matteoni, Cenerentola di Marco Simonelli, Cappuccetto Rosso di Renata Morresi, La capra ferrata di Vanni Santoni, Pelle d'Asino di Francesca Bertazzoni, Biancaneve di Cristina Babino, Rosaspina di Franca Mancinelli, Raperonzolo di Patrizia Dughero, La Bella e la Bestia di Mariasole Ariot, Il mago di Oz di Paolo Triulzi, Il guardiano di porci di Viviana Scarinci, Il pifferaio magico di Gianni Montieri, La chiave d'oro di Tiziana Cera Rosco, Il soldatino di stagno di Mariagiorgia Ulbar, Sassolungo di Chiara Catapano, Il gatto con gli stivali di Vincenzo Bagnoli, La gatta Cenerentola di Giovanni De Feo, Il pifferaio magico di Lidia Riviello.
Il libro comprende anche i testi di poeti che hanno partecipato ad laboratorio dedicato alla fiaba Hansel e Gretel, coordinato da Elisa Biagini, nel maggio 2012: Davide Valecchi, Jacopo Ninni, Marco Simonelli, Caterina Pardi, Andrea Gigli, Brenda Porster, Katia Ferri, Paola Ballerini, Annarita Zacchi e Liliana Grueff.
Fonte: http://fiabesca.blogspot.it/2012/12/di-la-dal-bosco-il-libro-delle-fiabe.html
Dopo il taglio del bosco
Dopo il taglio del bosco
- dovevano saperlo anche i padroni -
il buono non sarebbe ricresciuto.
Le voci che caddero insieme ai tronchi
- non viste -
sono rimaste nel folto
ricoprendosi di foglie, affondando,
in attesa di un passo che smuova la terra
per riportarle alla luce
insieme ai nomi di chi lavorava
dove adesso resta il selvatico.
- dovevano saperlo anche i padroni -
il buono non sarebbe ricresciuto.
Le voci che caddero insieme ai tronchi
- non viste -
sono rimaste nel folto
ricoprendosi di foglie, affondando,
in attesa di un passo che smuova la terra
per riportarle alla luce
insieme ai nomi di chi lavorava
dove adesso resta il selvatico.
Genesi: una riscrittura in versi
La poetessa fiorentina Elisa Biagini da anni tiene laboratori di scrittura poetica attraverso i quali si sono formate alcune delle voci più significative della poesia fiorentina e non. All'interno di uno dei suoi laboratori, tenuto tra il 2011 e il 2012 e incentrato sulla rilettura in chiave poetica del Libro della Genesi, i poeti Andrea Gigli, Annarita Zacchi, Caterina Pardi, Paola Ballerini e Katia Ferri hanno prodotto un corpus di testi di notevole valore dove convivono il rigore della ricerca formale, la ricchezza tematica e la sperimentazione.
Questi testi, letti dalle voci dei loro autori e introdotti dalla lettura dei passi biblici a cui si sono ispirati sono confluiti in un reading/perfomance che si avvale della mia sonorizzazione dal vivo.
L'occasione per assistervi si presenta domenica 25 novembre, a San Miniato (Pisa)
Genesi: una riscrittura in versi
con i poeti:
Andrea Gigli,
Annarita Zacchi,
Caterina Pardi,
Paola Ballerini,
Katia Ferri.
Presenta e introduce i passi biblici: Elisa Biagini.
Sonorizzazione dal vivo: Davide Valecchi (aal)
Lo spettacolo è inserito nel cartellone della terza edizione di Tartufonie:
Domenica 25 novembre 2012
ore 16
Ex Oratorio della Crocetta
via Giosuè Carducci n° 19
San Miniato (Pisa)
Questi testi, letti dalle voci dei loro autori e introdotti dalla lettura dei passi biblici a cui si sono ispirati sono confluiti in un reading/perfomance che si avvale della mia sonorizzazione dal vivo.
L'occasione per assistervi si presenta domenica 25 novembre, a San Miniato (Pisa)
Genesi: una riscrittura in versi
con i poeti:
Andrea Gigli,
Annarita Zacchi,
Caterina Pardi,
Paola Ballerini,
Katia Ferri.
Presenta e introduce i passi biblici: Elisa Biagini.
Sonorizzazione dal vivo: Davide Valecchi (aal)
Lo spettacolo è inserito nel cartellone della terza edizione di Tartufonie:
Domenica 25 novembre 2012
ore 16
Ex Oratorio della Crocetta
via Giosuè Carducci n° 19
San Miniato (Pisa)
Premio Microeditoria di qualità 2012
Chiari, 9 novembre 2012
Concorso Microeditoria di Qualità 2012
notizie sul premio www.microeditoria.it/concorso-microeditoria-di-qualita
sul decennale della Rassegna della MicroEditoria
sul decennale della Rassegna della MicroEditoria
Il frutto del bosco
Sarà presentato domenica 18 novembre, al Teatro degli Animosi di Marradi (ore 11), il documentario realizzato da Iacopo Landi e Lisa Baroncelli per Tele Iride e per il Consorzio del Marrone I.G.P. "IL FRUTTO DEL BOSCO: cronaca e storia del Marrone IGP Mugello", di cui ho curato la parte musicale.
La colonna sonora del documentario è composta da musiche inedite realizzate appositamente e da alcuni brani provenienti dalla discografia del progetto aal.
Maggiori informazioni qui: http://www.okmugello.it/marradi/presentato-il-documentario-sul-marrone-del-mugello/
Tom Disch: un inedito*
Westward
As deep into the cave of sleep as he
could crawl he crawled, among the things
that hadn't skin nor legs, eyes but no lids;
but even at that depth he felt exposed.
His neighbors might pursue him there and roll
him on his back to slice his stomach open.
That's how he'd come to think of heroin
as a cove his little boat could moor in.
The islanders would bring him bags of take-out
and dance to the strumming of their ukeleles
and finally the tides would bear him off
to the great swells of the ocean Hamlet
extolls, a body unruled
by lines of latitude; which has no name;
which cannot be remembered.
Tom Disch (1940-2008)
Un mio tentativo umile e discutibile di traduzione:
Verso ovest
Ha strisciato fino nel profondo
della caverna del sonno, tra cose
che non avevano pelle ne' gambe, occhi ma non palpebre;
ma anche a quella profondità si è sentito esposto.
I suoi vicini potrebbero seguirlo e rovesciarlo
sulla schiena per aprirgli lo stomaco.
Per questo ha iniziato a pensare all'eroina
come a un approdo dove la sua piccola barca potesse gettare l'ancora.
Gli isolani gli porterebbero sacchetti di cibo
e ballerebbero al ritmo dei loro ukulele
e alla fine le maree lo trasporterebbero
fino ai grandi moti ondosi dell'oceano che celebra
Amleto, un corpo non governato
da linee di latitudine; senza nome;
che non può essere ricordato.
*la poesia non è mai apparsa a stampa. Si trova, come centinaia di altre poesie di Disch, qui:
http://tomsdisch.livejournal.com/179329.html
su Thomas Michael Disch:
http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Disch
Video Diva & aal in concerto
Firenze, Rullante Club, 3 novembre 2012
Fondato a
Dicomano (Firenze) nel 1998, il gruppo vede la luce nello storico locale
"Samantha", club che negli anni '80 ha ospitato i nomi più
importanti dell'underground fiorentino e italiano. Ispirandosi alle sonorità di Diaframma, primi Litfiba, Neon, Joy
Division, Bauhaus, Sisters of Mercy ma cercando fin da subito di trovare una
propria strada che guardi alla tradizione rivolgendosi in avanti i Video Diva
muovono i primi passi nell'underground fiorentino. Nel 1999 vede la luce il
primo cd autoprodotto, intitolato "Diva", con 8 brani. La vita del
gruppo prosegue negli anni successivi con alcuni cambi di formazione e concerti
sempre in contesti underground (Sicurcaiv, CSA Indiano, CPA di Firenze,
Sottosuono) e supporti a band più affermate. Nel 2002 esce il secondo cd
autoprodotto "Video". Dopo il 2003 il gruppo si dedicherà ad una ulteriore
definizione del proprio suono, grazie anche alla collaborazione del produttore
Pietro Stefanini . Nel 2007 3 brani vengono
inclusi nella quintupla compilation "United Forces of Phoenix vol. 2"
(Nomadism Records) con il meglio dell’underground darkwave italiano. Nel 2009 esce il minicd "Inetticho",
con 5 brani, distribuito ai concerti e online. Nel tour di supporto al disco i
Video Diva hanno l'onore di aprire per i Diaframma nella data del 6 Agosto 2009
all'Indian Club di San Giuliano Terme (Pisa). Tornati al lavoro per nuovi brani e nuove
evoluzioni sonore i Video Diva entrano in studio a dicembre 2011 e nel marzo
del 2012 esce il nuovo album, "Nuvistasi", cd con 6 brani,
presentato ufficialmente il 16 marzo 2012 al CPA FISUD di Firenze.
FORMAZIONE
Antonio Torino (basso)
Lorenzo Petti
(voce, sax)
Davide Valecchi (chitarra, elettronica, cori)
DISCOGRAFIA
1998: live at Samantha (demo)
1999: Diva (cd autoprodotto, 8 brani)
2002: Video
(cd autoprodotto, 4 brani)
2007: United
Forces of Phoenix 3 (Nomadism Records)
2009: Inetticho (cd 5 brani, VD Records)
2012: Nuvistasi (cd 6 brani, VD Records)
DICONO DEI VIDEO DIVA
L'intricata osticità
espressa nelle liriche e le involute melodie presenti nelle tracce ottemperano
allo scopo di screziare l'ep di impietose vedute sull'esistenza contemporanea
desfogliandone l'apparenza e raggiungendo, non senza disincantata lucidità, i
punti nevralgici da evidenziare. Ammirevole. (The D-Side)
Sono stato piacevolmente
colpito, anzi direi quasi stupito, dall’incrocio di elettronica e di una dark
wave con arrangiamenti più ricercati, tecnicamente più complessa, che compone
“Inetticho”; una chitarra graffiante, un basso a volte melodico, in altre cupo
e pesante, assieme a basi elettroniche che sostengono il ritmo e programmazioni
contemporanee con suoni che pescano nell’elettronica più attuale. (Darkitalia)
Il
sound proposto da Lorenzo Petti e company viaggia a ritroso verso gli anni ’80,
mescolando con ispirazione e intelligenza sonora dark, new wave e punk
elettro-minimale, nonché cercando di imporsi a partire da quel punto focale ove
dialogano i Joy Division da un lato e, complici i testi in lingua italiana,
Diaframma, primi Litfiba e CCCP dall’altro. (Flash Magazine)
CONTATTI
Sabato 20 Ottobre ore 17.30
Libreria delle Moline – Via delle Moline 3/a – BOLOGNA
Letteratura Necessaria – Esistenze e Resistenze
Azione N° 22
IL BARATTO (II)
(Libera veicolazione di parentele elettive e letterarie
su progetto e concertazione di Enzo Campi)
Patrizia Dughero, Martina Campi, Lella De Marchi, Elena Carletti,
Davide Valecchi, Francesca Del Moro, Enea Roversi,
Rita Galbucci, Valentina Gaglione, Enzo Campi
interpreteranno brani di
Ryoko Sekiguchi, T. S. Eliot, Fernando Pessoa, Sylvia Plath,
Remo Pagnanelli, Bertolt Brecht, Nazim Hikmet,
Adrienne Rich, Cesare Pavese, Adriano Spatola
***
Nell’ambito delle iniziative del progetto nazionale di aggregazione letteraria denominato Letteratura Necessaria – Esistenze & Resistenze, inaugurato il 31 ottobre del 2011 a Bologna, e in vista di una ri-definizione delle possibilità divulgative e performative, a partire dalla fine di settembre del 2012 prenderà il via una nuova fase in cui, oltre ai reading cosiddetti “regolari”, si cercherà di realizzare una serie di eventi in cui sperimentare direttamente dal vivo la plurisignificanza dei termini “aggregazione” e “condivisione”. Il nuovo corso è stato inaugurato il 29 settembre a Spilamberto (MO), nell’ambito delle iniziative di “poesiafestival12”, con l’azione N°21 denominata “Il Baratto”. La cosa è molto semplice e parte dal presupposto che gli autori cosiddetti contemporanei debbano anche mettersi in gioco attraverso il confronto con altre voci diverse dalle loro. In poche parole, ogni autore che parteciperà agli incontri non presenterà i propri testi, ma una breve selezione di testi di autori cosiddetti classici o anche contemporanei ma comunque conosciuti ai più, che rappresentino per loro un’idea fattiva e concreta di letteratura. A ciò si aggiungerà, per ogni autore, la lettura (interpretazione, drammatizzazione, performance) di almeno un testo di un altro degli autori presenti all’incontro. Tutto ciò per far sì che i propri testi vengano presentati, filtrati, interpretati attraverso voci diverse, e quindi per donare al pubblico varie possibilità di approccio. In definitiva: viene messa al bando qualsiasi situazione di autoreferenzialità e agli autori verrà chiesto di esporsi attraverso le parole di altri autori per dare al pubblico presente un’idea di quella che potrebbe essere la propria personale concezione di “letteratura necessaria”.
Le zone offerte alla nostra identità
Le zone offerte alla nostra identità
procedono muovendosi appena
intorno ai frammenti di plastica friabile
arrivati fino a qui.
Il vento quasi non tocca
i pochi centimetri di terra e sassi:
il cambiamento comprende distanze
spesso non rappresentabili.
procedono muovendosi appena
intorno ai frammenti di plastica friabile
arrivati fino a qui.
Il vento quasi non tocca
i pochi centimetri di terra e sassi:
il cambiamento comprende distanze
spesso non rappresentabili.
Un racconto di Steve Kilbey: "Dimenticare tutto",
Steve Kilbey è una personalità eclettica e un artista di prima grandezza di cui ho avuto modo di parlare anche in passato. Conosciuto principalmente per le attività musicali con la band The Church e per gli innumerevoli altri progetti solisti o in collaborazione, è anche poeta, scrittore e pittore. Instancabile blogger, da anni riversa i propri pensieri in rete quotidianamente, in forme ora vicine al flusso di coscienza ora al diario ora alla cronaca e molto spesso alla poesia.
Il suo secondo disco solista, Earthed (1987), conteneva una raccolta di racconti sorprendenti e anzi la musica di quel disco era stata pensata proprio come colonna sonora per la lettura del libro. Ricchi di illuminazioni e intuizioni geniali, i racconti di Earthed non sono mai stati pubblicati in Italia. Quello che presento è, secondo me, uno dei vertici di Earthed: un racconto dove la poetica visionaria, malinconica, ironica e surreale di Steve Kilbey si dispiega interamente, proprio come negli episodi più riusciti della sua sterminata discografia.
Dimenticare tutto
Sono in macchina insieme ad un uomo anziano. Forse sto sognando e non me ne rendo conto. Gli chiedo dove stiamo andando ma mi risponde che non lo sa. Guardo fuori e osservo il paesaggio: siamo da qualche parte al sud e tutto è verde, di un verde quasi tangibile. I petali iniziano a diventare gialli e l’uomo continua a guidare su una strada solitaria. Tutto prosegue nello stesso modo per oltre cento miglia poi l’uomo svolta in una strada laterale costeggiata da olmi. Ci fermiamo. Gli chiedo quanti anni ha. Mi osserva con uno sguardo vuoto, mi dice che compirà 87 anni tra pochi mesi e scende dalla macchina. Non so se devo scendere anche io o aspettarlo. Apro il cassettino dell’auto. E’ vuoto. Un uccello su un albero vicino mi guarda in modo strano. Potrebbe essere un’ara o un pappagallo. Oltre il prato c’è una casa con il tetto rosso. Scendo dalla macchina e inizio a seguire il sentiero che porta alla casa. Ci sono dei cervi che mi fissano con uno sguardo dolente. Il cerbiatto più piccolo zoppica vistosamente; non ho motivo di sentirmi colpevole perché non ho mai mangiato carne di cervo. Da qualche parte, lontano, un bambino sta piangendo e un uomo grida ma non riesco a capire le parole. Il pappagallo si alza in volo, risalendo l’aria immobile, pigramente. C’è un campo da tennis abbandonato cui fanno da sentinella due leoni di pietra e una grande farfalla nera, come di velluto, ferma sulla manovella arrugginita della rete. L’erba è umida. Dei mirtilli crescono vicino ad un gazebo e c’è una scala appoggiata al muro di mattoni che divide il giardino da tutto quello che si trova oltre. L’uomo anziano esce fuori dalla casa attraversando il prato con passo lento. Indossa una sorta di tuta da meccanico e ha un fazzoletto macchiato in testa. La sua barba è bianca, rigida. Mi dice che non porta buone notizie mentre si siede nell’erba con fatica e rumore di ossa, sbuffando. Tira fuori una pipa e l’accende, rilasciando nell’aria un’ampia voluta di fumo pungente che si disperde tremolando nel tenue blu del cielo. Dice che sua moglie soffre di amnesia contagiosa. Non ricordo molto altro. Mi siedo accanto a lui nell'erba e chiudo gli occhi. E’ un giorno incantevole per dimenticare tutto.
(1987, Steve Kilbey. Traduzione: Davide Valecchi, 2012)
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Un continuum di apparizioni, speranze, emozioni ci appaiono nella ricerca vana del luogo dell’anima, l’aldilà intercettato a fatica.
I segreto pulsare delle cose, il respiro che alita sul possesso della realtà vissuta e persa, non provocano passioni struggenti, ma un ascolto sensibile di ciò che, “magari in un’ora del pomeriggio “, potrebbe tornare a parlaci.
Allora, il Poeta diventa spettatore di se stesso, lasciando che ignoti sentieri guidino lo spossato e impossibile rivivere.