Quattro poesie inedite sul blog di Farapoesia
una poesia inedita
in un secondo di settembre
la luce solare cade sulle protezioni stradali
a monito della gratuità della bellezza
coglierlo non fa di me niente di più
di ciò che sono smuove semmai
il ricordo di una consonanza
fa riascoltare un’eco
che sembra non volersi spegnere
come quando si percuoteva per gioco
una superficie di metallo continua
come una ringhiera o un parapetto
(settembre 2022)
La strada del nutrimento
La mia nuova raccolta poetica La strada del nutrimento ha finalmente trovato casa. Una casa molto accogliente.
Con una bellissima prefazione di Massimiliano Bardotti e le altrettanto bellissime parole introduttive di Gregorio Iacopini e Riccardo Deiana, il libro esce, per mia gioia, per la Fara Editore di Alessandro Ramberti, con in copertina un dipinto di Dante Zamperini.
Ringrazio con tutto il cuore chi ha accolto con attenzione e cura le mie parole.
Il libro è disponibile fin da subito qui: https://www.faraeditore.it/Spiccioli-ruach/Stradanutrimento.html
e presto in tutti i canali di distribuzione libraria online.
La strada del nutrimento
è questa curva dismessa
separata dal percorso abituale
perché troppo vicina al precipizio.
Qui l'asfalto è dolce al tatto
e ci accoglie per un riposo
non necessario ma dovuto.
Seduti e rivolti verso il fiume
diamo inizio a un catalogo
di avvenimenti
che riguardano i dintorni
delle nostre mani
dove un mondo piccolissimo
è la migliore letteratura
che si possa desiderare.
Segnalazioni
La mia raccolta inedita di poesie La strada del nutrimento, dopo essere risultata finalista e segnalata ai concorsi letterari Bologna in Lettere, Premio Giorgi - Le Voci Della Luna e Casa di Dante, per il 2020, in una versione ampliata e revisionata, è segnalata anche al concorso Narrapoetando 2021 indetto dalla Fara Editore di Rimini.
Grazie di cuore ai giurati e ad Alessandro Ramberti.
La Fara Editore è e resterà sempre nel mio cuore. È grazie alla vittoria di un concorso letterario indetto da questa casa editrice, infatti, che la mia prima raccolta poetica Magari in un'ora del pomeriggio fu pubblicata nel 2011 .
Nell'articolo (link cliccando sulla foto sottostante) sono presentati i vincitori, con le motivazioni critiche e qualche estratto dalle loro opere. In fondo all'articolo potete leggere qualcosa di mio.
Le Ortique Open Mic
una poesia inedita
e anche se la stagione vera non ha nome
come non abbiamo nome noi
mi insegni che si possono guardare
con dolcezza errori e brevi risonanze
e portarli dove ogni irrealtà sarà disfatta
e sostituita da ciò che rimane
che è solo amore e che è tutto.
Segnalazione e una poesia
Nel pomeriggio mi sentivo vuoto
mentre entravo nella sala d'attesa
perché avevo paura della noia.
L'edificio era strano, senza uguali,
con stanze ad angoli non retti, alte,
tutto grigio celeste, tutto vecchio,
in vista neanche un libro o un giornalino.
Ci siamo messi a sedere in silenzio
poi ti ho visto sorridere e annuire
verso il riflesso che correva in basso
sul pavimento, dove una figura
generata dal sole e dal vetro
saliva fino alla parete opposta.
Qualche riga inedita
nell'aria arancione di giorni immobili
scambiando cose morte per bellezza
con i fantasmi che credevo amore.
Qualche riga inedita
Una poesia inedita
si stabilisca tra la superficie
e la luce che cade su un frammento
di mattone raccolto sulla strada
di casa e questa breve gioia che accende
il ricordo di un tempo non più nostro
tu mi rispondi che è solo il passato
la malattia e che la guarigione
avviene sempre per intero
e in una volta sola.
Un testo inedito
la luce sul tuo viso
perché la tonalità
mi ricorda un tempo
di mura confortevoli
un vento che parla
una separazione
e non si dice niente
senza imperfezione
senza un tradimento
di noi stessi.
Una poesia inedita
è una questione di poche centinaia di metri
ma il terreno restituisce piccoli oggetti meccanici
che non riconosco e mi fermo contro il tuo consiglio
perché questa in fondo è la nostra strada
e non so cosa sia successo in questi anni
passati a osservare ogni scheggia
tentando di assomigliare a qualcosa o a qualcuno.
Noi non apparteniamo a questo luogo mi dici
di fatto questo luogo non esiste
ascolta il tuo canto
fino a quando non sarà più nemmeno tuo
e mi vedrai come vedrai te stesso
insieme a coloro che credi perduti.
Una poesia inedita
ti dico fissando le minutaglie del sottobosco
cadute l'anno scorso o forse l’anno prima
come se la rovina fosse motivo d'orgoglio
come se riconoscermi nella caducità
equivalesse a stare al mondo.
Ma il tuo sguardo è di segno contrario
non parli perché non c’è bisogno
e lo so anche io che il passato non è nulla in fondo
anche se tutto quello che facciamo adesso
non è altro che camminare accanto.
blog restyling
Una poesia inedita
ma alla sua bellezza, eravamo insieme sulla strada di casa,
vicino all'ortica più alta, segno della presenza del ferro.
Il sole e la pioggia hanno lavorato bene, mi hai detto,
la vita è rinnovata, il fascino dell'abbandono e del silenzio
nascono dentro, cercali con indulgenza e amali affinché la luce
li collochi nel loro luogo, insieme a tutto il resto, nel presente.
Una poesia inedita
mi dici, quando ti mostro il dischetto
scolorito con il numero dieci
che ho ritrovato nell’erba.
L’uomo che aspettava sulla strada
a me sembrava Yves Montand,
ma non ci siamo fermati,
non abbiamo provato a dirgli niente,
neanche un cenno, un gesto,
non una parola.
Sei ancora fuori fuoco, non ci sei,
guardi indietro. Il passato è una droga
che ti riempie soprattutto gli occhi
e non ti accorgi che non eravamo qui
perché siamo qui adesso.
Una poesia inedita
quando le viole nascono nel cavo
dell'olivo, sul sentiero che porta
al confine del campo e dentro il bosco.
Aspetteremo la prima domenica
di sole per andarci e rivedere
i nostri volti immobili, riflessi
su ogni minuzia vegetale dove
di anno in anno è caduto il nostro sguardo.
Aspetteremo la prima domenica
di sole e poi potremo controllare
che nonostante tutti i mesi freddi
l'amore è semplice come si dice
perché alla fine quelli che non c'erano
eravamo semplicemente noi.
una poesia inedita
se l'ombra di questa cattedrale
proseguisse senza interruzioni
potremmo risalire il monte e superarlo
poi scendere dall'altra parte
e costruire un rifugio
per aspettare che passi il freddo
raccontandoci storie.
Potrei chiederti se conosci
il posto che ho visto in un libro,
un pianeta dove la luce del giorno
è uguale al neon della nostra vecchia cucina,
dove gli edifici sembrano disegnati a carboncino
e le astronavi arrivano una volta a settimana
perché è lontano dalle rotte consuete
e non c'è poi molto da fare
oltre a guardare il cielo.
una poesia inedita
ai bordi della strada per la casa vecchia
quando m'indicasti l'anomalia del colore
ma bastò a risentire gli anni eliminati
l'esposizione al sole dei nastri magnetici
la musica che si intubava fino a spegnersi
e certi legami che non riesco a collocare
nonostante un fondo di gioia che permane
a cui possiamo attingere all'occorrenza.