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Fonte sorgente

È uscito il volume antologico che raccoglie gli interventi e i contributi del convegno Fonte/Sorgente, tenutosi presso il monastero di Fonte Avellana lo scorso luglio 2023 a cui ho partecipato con una performance musicale (vedi post precedente). In allegato al volume il mio cd "La Nostra Sorgente", stampato esclusivamente per essere allegato al libro. Trovate tutte le informazioni qui: https://www.faraeditore.it/nefesh/Fontesorgente.html



La nostra sorgente - almost automatic landscapes

La nostra sorgente è il titolo di un brano ambient che ho pubblicato recentemente a nome almost automatic landscapes su tutte le piattaforme di streaming. È anche la prima uscita ufficiale del mio progetto di musica ambient da tre anni a questa parte, essendo l'album just light uscito nel 2020.  

Si tratta di una composizione di 15 minuti pensata per la kermesse artistico/letteraria Fonte/Sorgente che si è tenuta nei primi giorni del luglio scorso presso il Monastero di Fonte Avellana, a cura di Alessandro Ramberti, editore, poeta, linguista e da sempre promotore di bellezza nonchè caro amico. 

Ho eseguito questo brano dal vivo in occasione della kermesse e una versione in cd sarà allegata al volume che raccoglie tutti gli interventi dei convenuti, di prossima pubblicazione presso Fara Editore

Qui sotto potete ascoltarlo per intero, direttamente da YouTube, ma è disponibile in ogni servizio di streaming conosciuto (o quasi), ad esempio in amazon music, spotify, o apple music.


L’ispirazione che sta alla base del brano è la semplice considerazione che al centro del nostro essere, esattamente al cuore della nostra umanità, esiste un punto apparentemente invisibile ma che si nutre di infinito, che è infinito. La nostra sorgente, appunto. Un punto di luce e amore. Ma anche di mistero e ignoto, di pace e pienezza. Un punto che sarebbe necessario scoprire e riscoprire, coltivare. Ma della cui presenza dobbiamo essere assolutamente certi.


Quattro poesie inedite sul blog di Farapoesia

Con un certo ritardo (di circa un mese, imputabile soltanto a me), comunico anche su questo mio blog che, grazie all'instancabile e generoso Luca Pizzolitto, che vive, respira e ama poesia quotidianamente, quattro mie poesie inedite sono state pubblicate nel blog Farapoesia nella rubrica It's Friday, curata da Luca. 

Farapoesia è il blog di riferimento dell'editore Fara, del grande Alessandro Ramberti, poeta, editore, linguista e anima meravigliosa del non sempre meraviglioso mondo dell'editoria di poesia italiana, con il quale ho pubblicato il mio primo libro Magari in un'ora del pomeriggio (2011), l'ultimo La strada del nutrimento (2021) e condiviso molti momenti di arte, spiritualità e umanità viva.

Pubblico questo post con sincera gratitudine.

Poete leggere le quattro poesie qui:




una poesia inedita

in un secondo di settembre  

la luce solare cade sulle protezioni stradali  

a monito della gratuità della bellezza 

coglierlo non fa di me niente di più 

di ciò che sono smuove semmai 

il ricordo di una consonanza 

fa riascoltare un’eco 

che sembra non volersi spegnere 

come quando si percuoteva per gioco 

una superficie di metallo continua 

come una ringhiera o un parapetto 


(settembre 2022)




Cristalli Sognanti - Puntata 9

Venerdì 7 gennaio 2022, dalle 15:00 alle 16:00, su Fangoradio, andrà in onda la nona puntata del mio programma radiofonico Cristalli Sognanti. Per cominciare bene l'anno nuovo, con l'auspicio che sia pieno di poesia, la puntata contiene la lettura di testi di ben dieci poeti, tutti pubblicati da Fara Editore, una casa editrice a cui sono molto legato (il mio primo libro e l'ultimo uscito sono editi da Fara) e che stimo immensamente. 

Il punto di forza della casa editrice e del suo fondatore Alessandro Ramberti, è secondo me il fatto di aver puntato non solo sul prodotto editoriale, che è sempre di grande qualità e sostenuto da grafiche molto eleganti e raffinate, ma anche e soprattutto sulla costruzione e la cura di una comunità di scrittori e artisti che gravitano intorno alla casa editrice e che danno vita a eventi di incontro che si svolgono ormai da anni in varie parti d’Italia, incontri dove si respira uno spirito di scambio e condivisione e che contribuiscono a creare una rete di relazione e collaborazione con l'unico intento di diffondere bellezza e conoscenza.

I poeti scelti, senza criteri particolari, ma esclusivamente in base ai miei gusti personali sono: 

Roberto Mercadini 
Enrica Musio 
Francesco Filia 
Fulvio Segato 
Alberto Mori 
Alessandro Ramberti 
Guglielmo Aprile 
Stefano Bianchi 
Valeria Raimondi 
Antonio Vittorio Guarino 

In sottofondo un lungo brano ambient "alla vecchia maniera", lento e dilatato, sognante, che ho registrato per l'occasione e che ho intitolato ad altum

Ovviamente per chi non potrà ascoltare la radio nell'ora e giorno di messa in onda, alla pagina della trasmissione, sul sito di Fangoradio, sarà possibile ascoltare il podcast insieme a tutti i podcast delle puntate precedenti.





 

La magia delle parole a Rimini

Per chi sarà a Rimini questo sabato ci sarà la possibilità di assistere a La magia delle parole... una rassegna di letteratura, poesia e molto altro, a cura di Alessandro Ramberti, con il patrocinio del Comune di Rimini. Il tutto si svolgerà presso la Sala Arazzi del Museo della Città, via Tonini, 1, dalle 15:00 in poi. Ci sarò anche io e leggerò qualche testo dalla mia ultima raccolta di poesie La strada del nutrimento (Fara Editore). Trovate tutte le informazioni su orari, luogo e partecipanti qui: https://narrabilando.blogspot.com/2021/11/la-magia-delle-parole-rimini-18.html e nelle immagini qui sotto.




Il muro

Esce in questi giorni Il muro, raccolta di saggi, contributi e testimonianze dei partecipanti alla kermesse omonima, organizzata da Fara Editore, svoltasi presso il Monastero di Fonte Avellana (PU) nei giorni 2-4 luglio 2021.

Io sono presente con il racconto Un muro di meno.

Per saperne di più e ordinare il volume (376 pagine densissime di arte, poesia, narrativa, spiritualità e condivisione) cliccate sull'immagine qui sotto.

Grazie



una poesia inedita

Sono il corpo se un riflesso di calcite  
brilla in un angolo d'asfalto  
e ferma un grumo nel mio petto? 

Sono il corpo se tengo in braccio 
le tue ossa dopo l’esumazione 
e salendo le scale sento la tua voce? 

Sono il corpo se la presenza di Giove stasera 
benché dietro a una foschia che lo sfuoca 
basta da sola a illuminarci? 

Dove siamo un cerchio nell’acqua  
l’increspatura si calma fino a spianarsi. 
Il cerchio è acqua solamente. 

Senza corpo  
senza morire 
senza tornare 
Senza partire. 



una poesia inedita

oggi c'è il cielo
lo tengo in vista
alzando gli occhi ogni tanto
per non sbagliare passo
poi mi abituo
non ho bisogno di sapere dove vado
continuo a seguire le nuvole
che sono proprio nuvole e non ricordi
- o proiezioni o poesia -
mentre è caldo mentre è giugno
e mi sento chiamare da un insetto
che mi riconosce prima di ripartire

(giugno 2021)



qualche endecasillabo

Se chiedo luce solo alle tue mani
che adesso sono specchi delle mie
non torna  indietro niente perché niente
è netto o diviso da una riga
e non ci sono errori in come scorrere
o fare un passo verso la tua forma
che si distingue magari se il sole
filtra nei rami spostati dal vento.



Una poesia inedita

Nell'immobilità del nostro Sabato
si può ascoltare il momento del morso
ai mattoncini che non si separano
dove rimane un segno dell'infanzia
dimenticato da anni all'improvviso
chiaro e fuori dal tempo 
                                           perché accade
adesso il segno dei denti da latte
che insinua il primo piccolo barlume
del riconoscersi dell'esplosione 
della pace di questo nuovo scorrere.

Qualche riga inedita

Se la guerra è finita tutto il sole
che conserva la pietra sul confine
può ritornare a noi e riscaldare
come il profumo dei libri da edicola
che sbiancano invenduti di anno in anno
e quando finalmente sono aperti
non c'è nemmeno bisogno di leggerli.

La strada del nutrimento

La mia nuova raccolta poetica La strada del nutrimento ha finalmente trovato casa. Una casa molto accogliente.

Con una bellissima prefazione di Massimiliano Bardotti e le altrettanto bellissime parole introduttive di Gregorio Iacopini e Riccardo Deiana, il libro esce, per mia gioia, per la Fara Editore di Alessandro Ramberti, con in copertina un dipinto di Dante Zamperini.

Ringrazio con tutto il cuore chi ha accolto con attenzione e cura le mie parole.

Il libro è disponibile fin da subito qui: https://www.faraeditore.it/Spiccioli-ruach/Stradanutrimento.html

e presto in tutti i canali di distribuzione libraria online.


La strada del nutrimento

è questa curva dismessa

separata dal percorso abituale

perché troppo vicina al precipizio.


Qui l'asfalto è dolce al tatto

e ci accoglie per un riposo

non necessario ma dovuto.


Seduti e rivolti verso il fiume

diamo inizio a un catalogo

di avvenimenti

che riguardano i dintorni

delle nostre mani

dove un mondo piccolissimo

è la migliore letteratura

che si possa desiderare.



Segnalazioni

La mia raccolta inedita di poesie La strada del nutrimento, dopo essere risultata finalista e segnalata ai concorsi letterari Bologna in Lettere, Premio Giorgi - Le Voci Della Luna e Casa di Dante, per il 2020, in una versione ampliata e revisionata, è segnalata anche al concorso Narrapoetando 2021 indetto dalla Fara Editore di Rimini. 

Grazie di cuore ai giurati e ad Alessandro Ramberti

La Fara Editore è e resterà sempre nel mio cuore. È grazie alla vittoria di un concorso letterario indetto da questa casa editrice, infatti, che la mia prima raccolta poetica  Magari in un'ora del pomeriggio fu pubblicata nel 2011 .

Nell'articolo (link cliccando sulla foto sottostante) sono presentati i vincitori, con le motivazioni critiche e qualche estratto dalle loro opere. In fondo all'articolo potete leggere qualcosa di mio.



Magari in un’ora del pomeriggio - II*

Magari in un’ora del pomeriggio
proprio nel luogo dove ti credevo
il sole rende dolce anche la pietra
entrando in risonanza con il sangue
che mi conferma vivo ma confonde
il tuo confine che non è più a fuoco.

Dalla tua fronte qualcuno cancella
una lettera sola, pochi passi
e la tua storia non ha consistenza
mentre il tuo nome gira nell’aria
visibile soltanto quando filtra
la luce dalle persiane socchiuse
dentro la stanza dove sono stato
sempre fin dall’inizio.

(2018)

*poesia inedita  - seconda e conclusiva parte di un altro testo che dava il titolo al mio libro del 2011 uscito per Fara Editore. Qui i dettagli)



Una poesia inedita

È stato durante un'estate meccanica,
quando un'impressione del sole
per qualche giorno inganna il freddo,
che siamo diventati trasparenti.

Con l'acqua e il tempo la nostra casa è morta:
non ci vedono più neanche gli animali
venuti a ripararsi fra le pietre.

Ti chiedo in che anno siamo.
Mi rispondi dopo un piccolo pensiero:
"Molto dopo".


Una poesia inedita

Ho iniziato a dire noi per aver osservato
un cambiamento sul marciapiede di terracotta
dove si rifugiano i discorsi quotidiani
insieme a terra, fibre tessili e piante indistruttibili:
la scheggia bianca di un gioco disperso
comincia a parlarmi di nuovo.

Dopo la tua morte che è stata la tua rinascita
la notte si alza sempre più spesso
come luogo di sogni spiegati e coltre.





I nomi coinvolti

I nomi coinvolti è un poemetto di circa cento versi scritto tra il 2013 e il 2014, buona parte dei quali endecasillabi, e rappresenta il risultato di un esperimento condotto attraverso Twitter che prevedeva il rilascio di un verso (un endecasillabo) al giorno, come spiegato qui. Una parte del poemetto è già apparsa su Poetarum Silva, mentre, nella sua interezza, è risultato tra i vincitori del concorso Insanamente 2014, indetto da Fara Editore, e successivamente incluso nel volume antologico del premio Siamo tutti un po' matti. Insanamente 2014 (Fara, 2014). Stilisticamente rappresenta un momento di passaggio tra le modalità di scrittura del mio libro del 2011 Magari in un'ora del pomeriggio (Fara, 2011) e i risultati della mia ricerca poetica presenti in Nei resti del fuoco (Arcipelago Itaca, 2017). Tra il 2014 e il 2016 I nomi coinvolti è stato letto a due voci in più occasioni da me e dalla poetessa e carissima amica Simona Cerri Spinelli. In questo post potete leggere I nomi coinvolti per intero, mentre a questo link potete scaricarne una copia in formato pdf. 


Si apre una raccolta di elementi,
la sedimentazione non è certa:
attraversando una soglia di fibre
resta sul fondo un tono innaturale.

Una stagione di polvere e luce
in piedi per un soffio, per un sibilo:
il bianco aumenta la ripetizione,
un punto dentro al mare di riverbero.

Tutto è stato diviso con un taglio:
un lavoro di impronte sulla pietra
riflesso da una scheggia di calcite.

Il giorno cade, il nome si spegne,
l'aria contiene un luogo di radici
senza generazione, come un vuoto.

Il primo segno della tua vecchiaia:
un pomeriggio immobile, arancione,
un sigillo tentato, quasi innocuo,
salendo verso una definizione
d’identità minore.

Tracce di ferro marcano il terreno:
siamo spariti per un tempo breve
ritornando da luoghi non previsti.

Ricade il seme dell'imperfezione
dentro la consuetudine dei muri:
per una conoscenza della linea
devo passare l'emisfero freddo
rivolto verso gli anni scoperchiati,
fino all'attesa ricompensa d'acqua,
chiuso nel confortevole congegno.

Tutte le insegne sono state esposte,
la luminosità riconosciuta,
il tempo esatto di un'orbita intera
chiude il percorso
senza conversazioni immaginarie.

Guardiamo fuori per sapere il giorno,
non c'è più niente di rinchiuso:
nell'immobilità degli anni luce
le immagini convergono, cambiate.

Il rifugio è invisibile da fuori,
qualcosa nella stanza più lontana
rimanda segni di sostituzione 
un grado sopra il colore di fondo.

Tutti i nomi coinvolti, sulla lingua,
per ascoltare il crepitio dei muri
dentro un'eredità di scalfiture
chiusa dalla durata delle impronte.

Si tratta di frantumi in ogni caso:
il dovere del tempo è una finzione,
deposito di voci,
conforto di macerie.

Uscirne senza segni, senza nodi,
nessuna cura per il desiderio:
il peso ininfluente delle ossa.

Tutto il lavoro per la vita incolume
e per un crollo che avviene in silenzio:
persone inesistenti, liberate,
tracce organiche, come di parole,
un bastione di cocci e terra nera,
preparativi per il terraforming.

Identità pronta alla sparizione
fino a sentirsi bianchi, cancellati:
memoria della mani in dissolvenza,
qualcosa che hai lasciato da bruciare.

Da qui la vista è nuova, cambia il fuoco:
canti della dorsale sottopelle.

Viene alla luce l'era del distacco:
giorni non veri scritti nella pietra,
l'ultimo pomeriggio di pulviscoli
dove non siamo mai nati davvero.

Il folto si interrompe all'improvviso:
il sole impone di chiudere gli occhi
poi si prosegue sotto il cielo aperto
andando incontro a docili rovine,
la corona di carta sulla testa.

Vento ordinario, svuotato di voci:
il luogo afferma la tua estraneità
con ogni movimento degli steli.

La pienezza si compie e muore subito:
nel mondo percepito con le mani
la casa non è stata mai finita.

Ora deve iniziare la discesa
in direzione dell'iridescenza
considerando ogni filo impigliato,
ogni frattura della superficie:
una compiuta costruzione tattile
per raggiungere il termine del vetro,
il punto dove devo scavalcare
in cerca di reliquie trasparenti
per innalzare un altro monumento
alla carne dei sogni e dell'assenza.

Più avanti l'ombra inizia a frammentarsi:
non è previsto rimanerci dentro
ma camminare interamente in luce.

Una distesa di impronte sbiadite
per un avvento simile alla ruggine.

Quello che accade è oltre ciò che vedo:
il sonno delle scorie in sottofondo,
figure riaffiorate per nessuno,
i laconici giorni rovesciati.

Il confine comincia a scomparire
mentre ogni passo si copre di nomi:
fondare altro, perdere i ritorni.

Appare la controparte dei luoghi:
un parallelo di sguardi brevissimi.

Sulla tua forma attuale: congetture.

Non una somiglianza si è spezzata,
ovunque un attributo di esistenza,
come un precipitato,
la vita conferita a ogni millimetro.

Non c'è struttura o semplificazione:
consueta grazia del dimenticare.

L'universo si assaggia con la lingua
ma i tuoi codici cadono più a fondo
e in questa luce tutto è riscritto:
il primo nome ritrovato è un suono,
il nome successivo è la bellezza,
il terzo nome è un giorno che non termina,
il quarto nome è la guerra finita,
il quinto nome è il tuo nome e non cambia,
il sesto nome è il cuore dell‘incendio,
con il settimo nome una chiusura:
il vetro si opacizza nuovamente.

Nel proverbiale lampo di interezza,
nella profondità della vertigine,
ho visto il luogo dove sei adesso
e il materiale emerso è senza fine:
parole per gli oggetti che hai sfiorato,
il tempo tra il tuo indice e il mio nome.

Nella fotografia sei lontanissima:
il tono dei tuoi sogni è il paesaggio
mentre ritorna il sangue. 

Come sempre 
rinascerai da un frammento invisibile
passandomi attraverso senza attrito.

Non è più il giorno l'unità di tempo:
riformulare da capo i rituali
per ogni componente della polvere,
descrivere le impronte digitali,
una insignificante nudità,
la mia migliore opinione di te
dentro agli spazi del nostro coincidere.

Registro ciascun segno sulla pelle:
la rifrazione non accade più,
l'altra immagine prende il sopravvento.


Una poesia inedita

Il bisogno di un margine mi porta
dove la strada di cemento cede
lasciando spazio alla terra e si stringe
in un sentiero battuto di notte.

Proprio qui durante una nostra estate
siamo rimasti a guardare la frana
che ha cancellato il lago riportando
la dolcezza della mortalità
nella sostanza di ogni nostro passo.




Il tempo del padre

Questo sabato 26 giugno sarò in compagnia di Alessandro Ramberti della Fara Editore e di molti altri scrittori e poeti presso il bellissimo complesso del monastero di Fonta Avellana (PU), dove prenderò parte ad una kermesse culturale incentrata sul tema "Il tempo del padre": tre giorni in cui questo tema-universo sarà discusso e interpretato da ciascun partecipante secondo il proprio sentire e le proprie inclinazioni artistiche, umane e culturali.
Nel mio intervento, intitolato Padri acquisiti: Steve Kilbey*, cercherò di mettere in luce il ruolo decisivo che l'incontro con questo artista veramente fuori dal comune ha rappresentato per la mia formazione come artista e come essere umano. Gli incontri sono ovviamente aperti al pubblico. Tutti i dettagli qui: http://narrabilando.blogspot.it/2015/05/il-tempo-del-padre-fonte-avellana-26-28.html




*Steve Kilbey (1954) è un musicista inglese, australiano di adozione, famoso per essere da oltre trenta anni il bassista/cantante della band The Church. Autore di testi visionari, poetici, criptici, surreali, sarcastici, ironici, è anche poeta, scrittore e pittore. La sua discografia, divisa tra The Church, lavori solisti e innumerevoli collaborazioni è quasi sterminata. Sito ufficiale: http://thetimebeing.com/