Tentativi in prosa - 01

Da oggi e con cadenza non regolare inizio a pubblicare i frammenti prosastici che negli anni si sono accumulati nel mio cassetto virtuale.

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Il posto dove moriremo è l’appartamento al primo piano di una palazzina costruita dopo la guerra, in angolo tra la statale e una strada senza sfondo che arriva fino al fiume, fiancheggiata da mura prive di finestre. Sull'asfalto docile il muschio è colorato e nelle crepe si vedono affiorare i filamenti dei fulminanti esplosi. Di sopra in una stanza molto fonda e sempre in penombra il pavimento di travertino lucido è ricoperto da una collezione di modellini d’auto in scala 1/24. Gianni mi offre la macchina della polizia. Ti guardo per cercare l’approvazione dei tuoi occhi. Il regalo è troppo importante per accettarlo, meglio rimettere tutto a posto. La portafinestra conduce su una terrazza ma l’avvolgibile non è più stato mosso da anni, fermato nel punto esatto in cui tutti i fori risultano aperti per lasciare entrare la luce. Il pomeriggio della domenica non finisce mai. In sala da pranzo parlano di scuola e di materie da recuperare. L’anno è il 1983. 




"Nei resti del fuoco" su Poetarum Silva

Il blog letterario Poetarum Silva ospita una bellissima recensione di Alessandra Trevisan (che ringrazio calorosamente insieme a tutta la redazione) del mio libro Nei resti del fuoco, con una selezione di testi. Nell'articolo si pone in particolare rilievo, con mio immenso piacere, la commistione tra ricerca testuale e ricerca sonora. Potete leggere l'articolo qui: https://poetarumsilva.com/2017/07/28/davide-valecchi-nei-resti-del-fuoco/ 


Una poesia inedita

Ho iniziato a dire noi per aver osservato
un cambiamento sul marciapiede di terracotta
dove si rifugiano i discorsi quotidiani
insieme a terra, fibre tessili e piante indistruttibili:
la scheggia bianca di un gioco disperso
comincia a parlarmi di nuovo.

Dopo la tua morte che è stata la tua rinascita
la notte si alza sempre più spesso
come luogo di sogni spiegati e coltre.