Il silenzio che mi hai gettato in pasto
Il silenzio che mi hai gettato in pasto
non sa di fiele ma ha il gusto del nulla
nascosto dentro le ombre del giorno,
delle parole scivolate via,
dei movimenti scanditi a memoria,
dei circoli di polvere che si alza
lungo spirali identiche da sempre
e di morsi dati all'aria.
Madre, l'ulivo delle viole è secco
Madre, l'ulivo delle viole è secco
da più di dieci anni, ma il suo spirito
resta nell'erba ricresciuta sopra
le sue radici, nelle stesse viole.
E se passandoci accanto mi fermo
in un giorno di vento,
sento il suono della tua voce, madre.
Perdono consistenza lentamente
da Magari in un'ora del pomeriggio, Fara Editore, Rimini, 2011
Perdono consistenza lentamente
scivolando sulla china del tempo
nella farragine delle parole
certi luoghi che avrei voluto offrirti
solo per una qualità di luce
che investiva il disegno delle ombre
sui tronchi dei castagni esposti al sole.
Un’idea di comunione segreta
costruita intorno a una tua presenza
possibile in un fragile sistema
di coincidenze si fa nebulosa
e svanisce. Con la dovuta calma.
Perdono consistenza lentamente
scivolando sulla china del tempo
nella farragine delle parole
certi luoghi che avrei voluto offrirti
solo per una qualità di luce
che investiva il disegno delle ombre
sui tronchi dei castagni esposti al sole.
Un’idea di comunione segreta
costruita intorno a una tua presenza
possibile in un fragile sistema
di coincidenze si fa nebulosa
e svanisce. Con la dovuta calma.
I laconici giorni
da Magari in un'ora del pomeriggio, Fara Editore, Rimini, 2011
L'intera litania dei desideri
si esaurisce in un lampo di fosforo
poco prima dell'arrivo del buio,
alla fine di un giorno che non entra
nel novero dei giorni luminosi.
Un misero numero di parole
è sufficiente a scrivere una formula
per questo tempo di belle macerie.
L'intera litania dei desideri
si esaurisce in un lampo di fosforo
poco prima dell'arrivo del buio,
alla fine di un giorno che non entra
nel novero dei giorni luminosi.
Un misero numero di parole
è sufficiente a scrivere una formula
per questo tempo di belle macerie.
A questa stagione di luce nuova
da Magari in un'ora del pomeriggio, Fara Editore, Rimini, 2011
A questa stagione di luce nuova
che si appunta su ogni superficie
e tardi nel pomeriggio mi offre
luoghi accesi di conforto visivo
sfugge l'accesso al cuore delle cose,
manca la convalida del tuo sguardo.
A questa stagione di luce nuova
che si appunta su ogni superficie
e tardi nel pomeriggio mi offre
luoghi accesi di conforto visivo
sfugge l'accesso al cuore delle cose,
manca la convalida del tuo sguardo.
Magari in un'ora del pomeriggio
da Magari in un'ora del pomeriggio, Fara Editore, Rimini, 2011
Magari in un'ora del pomeriggio
anche nel luogo dove sei adesso
sopra le pietre più esposte si posa
un annuncio della fine del giorno:
questa stessa aria di luce arancione
che colgo ritornando sui miei passi
procedendo in direzione contraria
al tuo sguardo.
I contorni di ogni cosa si accendono
di una grazia inesorabile e quieta
solo per qualche minuto di gloria
che forse non ti comprende nemmeno.
Magari in un'ora del pomeriggio
anche nel luogo dove sei adesso
sopra le pietre più esposte si posa
un annuncio della fine del giorno:
questa stessa aria di luce arancione
che colgo ritornando sui miei passi
procedendo in direzione contraria
al tuo sguardo.
I contorni di ogni cosa si accendono
di una grazia inesorabile e quieta
solo per qualche minuto di gloria
che forse non ti comprende nemmeno.
Delle conversazioni immaginarie
da Magari in un'ora del pomeriggio, Fara Editore, Rimini, 2011
Delle conversazioni immaginarie
sedimentate al fondo dei ricordi
rimane come un'eco interminabile
di parole che non hai mai scandito
anche in giorni dove la luce è ovunque.
Il sole di concerto con il vento
offre riparo a pensieri insidiosi
soltanto a patto di saper vedere
percorsi di riverberi nei muschi
che affiorano per tratti tra le foglie
di castagno o comprendere le voci
delle fronde che si muovono simili
a strani lamenti artificiali.
Delle conversazioni immaginarie
sedimentate al fondo dei ricordi
rimane come un'eco interminabile
di parole che non hai mai scandito
anche in giorni dove la luce è ovunque.
Il sole di concerto con il vento
offre riparo a pensieri insidiosi
soltanto a patto di saper vedere
percorsi di riverberi nei muschi
che affiorano per tratti tra le foglie
di castagno o comprendere le voci
delle fronde che si muovono simili
a strani lamenti artificiali.
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