(da: Scrivere per il futuro ai tempi delle nuvole informatiche, Fara Editore, Rimini, 2012)
Forse non regge l’argine di corpi
celesti che con cura ho predisposto
per riempire gli spazi tra le nostre
immagini, se aprendo gli occhi vedo
file di alberi, strade, pareti
e neanche l’idea di una presenza
extrasolare attraversa il cielo.
Il luogo che ti accoglie si raggiunge
seguendo superfici conosciute
e basta qualche parola terrestre
per stabilire una direzione certa.
Il tuo respiro non si trova altrove:
è vicino, è lontano, è come il mio.
Forse non regge l’argine di corpi
celesti che con cura ho predisposto
per riempire gli spazi tra le nostre
immagini, se aprendo gli occhi vedo
file di alberi, strade, pareti
e neanche l’idea di una presenza
extrasolare attraversa il cielo.
Il luogo che ti accoglie si raggiunge
seguendo superfici conosciute
e basta qualche parola terrestre
per stabilire una direzione certa.
Il tuo respiro non si trova altrove:
è vicino, è lontano, è come il mio.